giovedì 23 ottobre 2008

Assemblea d'Ateneo 23 ottobre

FLC-CGIL Pesaro Urbino, CISL Università Urbino, Si.Puo. Urbino.
In collaborazione con i rappresentanti dei docenti, ricercatori, del personale tecnico amministrativo, cel e studenti nel Consiglio d’Amministrazione dell’Ateneo

Giovedì 23 Ottobre 2008
ASSEMBLEA

degli studenti e del personale docente, del personale tecnico-amministrativo e cel dell’Università degli Studi di Urbino "Carlo Bo"
Aula Blu Facoltà di Economia dalle 11,00 alle 13,00

per discutere su:
Quale futuro per l’Università dopo la manovra finanziaria 2009
Interverranno oltre alle RSU ai Segretari delle Organizzazioni Sindacali:
• Prof. Giancarlo Ferrero - Preside della Facoltà di Economia
• Dott. Stefano G. Azzarà – Rappresentante dei ricercatori
• Enzo Acconcia – Tecnico
• Marina Dini – Amministrativa
• Mattia Fadda – Presidente Consiglio degli Studenti

DIBATTITO
PARTECIPATE TUTTI!

1 commento:

Anonimo ha detto...

COMUNICATO STAMPA SULLA MOBILITAZIONE DELL'UNIVERSTA' DI URBINO CONTRO I TAGLI DEL GOVERNO BERLUSCONI

Il governo Berlusconi sta distruggendo l'Università pubblica. Il taglio di risorse previsto dalla legge 133 e il blocco del turnover porteranno al collasso un sistema che è già sottofinanziato rispetto alla media UE. Non potendo rispettare i requisiti minimi previsti dalla legge, ben presto dovremo chiudere numerosi corsi di laurea e persino intere facoltà. Tutta una generazione di ricercatori precari, senza il cui lavoro già oggi gli atenei non potrebbero reggersi, non avrà alcuna speranza di futuro.

Mentre gli altri paesi investono massicciamente nella ricerca e nella formazione, il governo Berlusconi considera la conoscenza come un spesa superflua. Avremo presto un'università in cui pochi atenei di "serie A" verranno massicciamente foraggiati e ospiteranno i figli dei ricchi, mentre gli altri, considerati atenei di "serie B", verranno privati di risorse e di docenti perché il loro compito sarà quello di sfornare forza-lavoro dequalificata, precaria e a basso costo.

L'Università ha molti problemi strutturali, dal "3+2" alla proliferazione ingiustificata delle sedi, dal nepotismo alla mancanza di controlli che mortifica il merito dei lavoratori. Ha dunque urgente bisogno di una riforma profonda e razionale ma ha anche bisogno di nuovi investimenti. Proprio per questo, bisogna fermare subito i provvedimenti del governo.

Il grande successo dell'assemblea di Ateneo di questa mattina è un segnale importante. Adesso dobbiamo rilanciare la mobilitazione, a partire da una grande assemblea in piazza della Repubblica nella mattina di martedì 28, per far sentire anche alla cittadinanza le ragioni della nostra protesta squarciando il velo della disinformazione. Se il governo rifiuterà ancora di ascoltarci, sarà però necessario pensare a forme di lotta più incisive ed efficaci. Personalmente, ritengo che se neppure lo sciopero nazionale indetto dai sindacati per il 14 novembre riuscisse a far cambiare idea al governo, tutte le università italiane dovrebbero coordinarsi per arrivare ad un blocco simultaneo dell'anno accademico.

Il nostro ateneo si è salvato da una grave crisi grazie al sacificio di tutti i suoi lavoratori. Ogni prospettiva di sviluppo viene però oggi messa in discussione dai tagli del governo. Ma le intimidazioni del ministro Gelmini non ci fermeranno perché i nostri bilanci sono in ordine e sfidiamo chiunque a controllarli. Continueremo perciò a pretendere ciò che ci spetta e andremo avanti nella nostra lotta.

Stefano G. Azzarà, rappresentante dei ricercatori nel Cda dell'Università di Urbino