mercoledì 17 dicembre 2008

Quei fannulloni dei ricercatori...

Nature conferma: i ricercatori italiani non sono fannulloni.

di Pietro Greco

"Lo abbiamo già detto. Il mondo della ricerca in Italia ha molti malanni e qualche patologia grave. Ma non è un mondo di fannulloni. Qualche ulteriore dato statistico, raccolto in sede internazionale, ci aiuta a corroborare questa tesi. Tra il 1997 e il 2001 l'Italia schierava nel campo della ricerca poco meno di 70.000 ricercatori: il 3,1% del totale mondiale. Nel medesimo periodo questi ricercatori hanno pubblicato su riviste scientifiche internazionali con peer review oltre 147.000 articoli: il 4,1% del totale mondiale.

Tra l'1% degli articoli più citati al mondo ve ne figuravano ben 1.630 firmati da italiani: pari al 4,31% del totale. Se dividiamo questi articoli per il numero di ricercatori italiani, troviamo che ogni 100 ricercatori nel nostro paese 2,28 producono un articolo ad altissimo impatto. Una percentuale che, certo, è inferiore a quella del Regno Unito (3,27 articoli ad alto impatto ogni 100 ricercatori) o del Canada (2,44). Ma nettamente superiore a quella di Stati Uniti (2,06), Francia (1,67), Germania (1,62), Giappone (0,41).

Questi dati pubblicati dalla rivista Nature dimostrano, quanto meno, che i ricercatori del nostro paese sono "dentro" il sistema scientifico internazionale e sanno competere alla pari coi colleghi di altri paesi.

In alcuni settori c'è una vera e propria eccellenza. Altri dati, pubblicati da Sciencewatch e accessibili a tutti in rete, ci dicono che negli anni successivi al 2001, per esempio tra il 2003 e il 2007, la percentuale di articoli firmati da italiani sul totale mondiale è aumentata: passando al 4,46%. E che la qualità di alcuni settori della ricerca è davvero eccellente. I fisici italiani, per esempio, pubblicano il 5,09% del totale mondiale degli articoli in fisica, e hanno un numero di citazione (indice di qualità) che è del 20% superiore alla media mondiale. Nella scienza agrarie la qualità è addirittura maggiore (gli articoli degli italiani ottengono un numero di citazione del 21% superiore alla media mondiale). Molto citati rispetto alla media mondiale sono anche i nostri articoli in medicina clinica (+ 17%), in psicologia e psichiatria (+16%), in scienze spaziali (+12%), in matematica (+9%). Siamo meno bravi nei settori dell'economia (24% di citazioni in meno rispetto alla media mondiale), in bilogia molecolare e genetica (- 16%), in microbiologia (- 14%), in botanica e zoologia (- 12%)."

Tratto da http://scienza.blog.unita.it//Nature_conferma__i_ricercatori_italiani_non_sono_fannulloni_58.shtml