giovedì 11 dicembre 2008

VERSO LO SCIOPERO DEL 12 DICEMBRE

Pubblichiamo il nostro intervento all'Assemblea d'Ateneo del 10 dicembre.

Da ormai quasi due mesi prosegue il percorso di UNIURBinLOTTA, il movimento degli studenti del nostro ateneo che hanno deciso di prendere attivamente parte alla protesta delle università italiane contro i provvedimenti del governo Berlusconi presi in materia di istruzione e di finanziamento delle sedi di trasmissione dei saperi come scuole di ogni grado e, appunto, università.

La nostra mobilitazione ha in parte seguito le linee guida del movimento nazionale, studiando e approfondendo tematiche quali l’autoformazione, l’autoriforma, i bilanci condivisi e quant’altro, e in tali ambiti siamo tutt’ora impegnati. Ma al contempo abbiamo portato avanti anche una mobilitazione più nostra, intenta alla sensibilizzazione al miglioramento del nostro ateneo, della città e della cittadinanza urbinate, insomma una mobilitazione più territorializzata.

Abbiamo organizzato molte assemblee pubbliche, abbiamo ottenuto l’aula c1 del magistero in autogestione, e abbiamo utilizzato quella come base e punto di partenza per ogni nostro spunto, trasformandola, a seconda delle necessità, in emeroteca, in luogo di incontro di studenti, professori, precari ecc., di dibattito e di studio, in aula di proiezione ecc. Abbiamo scelto delle tematiche di interesse comune da poter approfondire in lezioni pubbliche tenute da diversi docenti delle nostre facoltà e che continuano a riscuotere un notevole successo. Abbiamo organizzato una pacifica e coloratissima manifestazione in piazza coinvolgendo tutta la cittadinanza, nonché una notte bianca all’interno del magistero tesa alla sensibilizzazione generale e alla riappropriazione simbolica degli edifici del sapere da parte degli studenti, troppo spesso ridotti a meri luoghi atti allo svolgimento delle lezioni. Stiamo cercando insomma di proporre una nuova idea di università, fatta di partecipazione, interesse, e di una continua tensione al miglioramento dal basso. Questa nostra idea non può però prescindere da alcuni punti inviolabili: l’università deve rimanere istituzione pubblica, accessibile a tutti e che garantisca il proseguo degli studi, fino a livelli d’eccellenza, a tutti gli studenti meritevoli, qualsiasi sia il loro status sociale (come tra l’altro previsto dalla nostra costituzione) senza secondi fini. Essa deve garantire in ogni circostanza una totale trasparenza, deve essere permeata dall’idea di un’assoluta democratizzazione dei suoi organi decisionali, deve costantemente promuovere e puntare all’eccellenza.

I provvedimenti presi da molti esecutivi degli ultimi quindici anni e particolarmente dall’attuale governo, e la tendenza alla trasformazione degli atenei mondiali in vere e proprie aziende inserite nel mercato globalizzato dei saperi, vanno in direzione opposta alle nostre idee di trasmissione e collettivizzazione dei saperi stessi, e per queste ragioni il nostro movimento continuerà la sua lotta e la sua mobilitazione nei prossimi mesi. Affronteremo nuove tematiche e perfezioneremo sempre più i nostri studi e le nostre proposte su quelle già prese in considerazione. E nonostante finora la nostra politica sia stata incontestabilmente pacifica e tesa a non produrre rotture di alcun tipo con le autorità del nostro ateneo e le istituzioni cittadine, vogliamo chiarire che non esiteremo a conflittualizzare la mobilitazione nel caso in cui ci saranno misure di chiusura o di mancato ascolto, o comunque tentativi di impedire con qualsiasi mezzo il perseguimento dei nostri obiettivi.

Il nostro movimento aderirà alla manifestazione generale del 12 scendendo in piazza ad Ancona, e prenderà parte all’assemblea regionale degli studenti in mobilitazione, che si terrà immediatamente dopo la manifestazione e di cui siamo stati i promotori.

Esprimiamo inoltre piena solidarietà agli studenti medi e universitari greci, che esasperati dall’autoritarismo e dalle politiche repressive del governo e delle forze dell’ordine si sono rivoltati in piazza e hanno dato vita a una nuova ondata di occupazioni di scuole e sedi universitarie. Riteniamo infatti che il comportamento abusivo e irragionevolmente violento delle polizie greche e italiane siano segno dell’incapacità dei rispettivi governi ad instaurare un serio dialogo con i giovani. Senza contare che anche in Grecia l’attuale governo conservatore è intervenuto in materia d’istruzione non meno sciaguratamente che qui in Italia, portando avanti una politica di privatizzazione e di elitarietà dei saperi di base e specifici. Molti professori hanno appoggiato le mobilitazioni studentesche astenendosi già da due giorni dalle lezioni. Speriamo vivamente che non debba scapparci il morto, anche qui in Italia, prima che una qualche coscienza critica nasca negli animi di tutti coloro, studenti, precari, professori, lavoratori ecc. in cui finora essa è stata assente e in cui sono prevalsi l’indifferenza e il disinteresse più totali per le tematiche sociali che noi stiamo trattando.

Al contempo invitiamo tutti gli studenti o comunque i simpatizzanti a visitare il nostro blog e a lavorare con noi per aggiungere nuovi punti di vista e nuove idee sui temi di interesse comune. Vi invitiamo a prendere parte allo sciopero di Ancona e a formare e a rinforzare la vostra e la nostra coscienza critica.