venerdì 13 marzo 2009

Lettera dalla Francia

... Qui in Francia, come avrete saputo, attualmente le Università sono in sciopero, en grève, da circa 4 settimane. A pari passo con la Gelmini, il ministro dell'educazione francese Valérie Pécresse ha avanzato una riforma di lgge che prevede dei tagli strutturali a partire dalla scuola materna fino alle università. Per queste ultime in particolare (che ci riguardano più direttamente), la ministra ha seguito le volontà del caro presidente Nicolas Sarkozy prevedendo la distinzione di 10 poli universitari di eccellenza in tutta la Francia (tra Università statali e Grandes Ecoles).
Scendendo nei particolri la riforma non solo prevede una riduzione consistente di tutto il personale universitario, ma intende anche cambiare lo statuto des enseigants/chercheurs: questo significa che gli attuali professori/ricercatori saranno valutati ogni 4 anni (e fin qui ben venga !) dal proprio président d’Université sulla base del suo rendimento sul mercato, vale a dire sulla quantità di pubblicazioni accademiche prodotte durante quest’arco di tempo. Coloro i quali non saranno reputati « prolifici » nella ricerca andranno a compensare la loro « scarsa produttività» sottoponendosi a più ore di insegnamento e più ore di lavoro amministrativo.
In parole povere si creano due modelli, il grande e produttivo ricercatore che si dedicherà esclusivamente alla ricerca, e il mediocre ricercatore che svolgerà solamente le lezioni agli studenti (ma siamo all’università o alle scuole superiori ?????). Salari differenti, gerarchie accademiche ancora più marcate e via dicendo… E mi ostino a non capire, se io sono uno studente, perché devo seguire lezioni da un professore presumibilmente di serie B ? E se IO volessi fare della ricerca ? Se IO volessi divenire un ricercatore ? Come sarebbe possibile se durante la mia formazione non ho la possibilità di confrontarmi e di istruirmi grazie alle conoscenze e le esperienze di qualcuno che fa della ricerca il suo pane quotidiano ??

Non solo. Ovviamente la ricerca nei singoli atenei risponderà alle domande del mercato, seguirà l’onda della concorrenza. Se il governo infatti riduce la spesa pubblica alla ricerca sappiamo benissimo quali sono le conseguenze: la domanda sul mercato richiede ad esempio degli studi sull’impatto commerciale di un nuovo prodotto, o magari, che ne so, chiede ad un sociologo di indagare sulle rappresentazioni collettive di un territorio, di un paesino di provincia, per poter poi trovare la giusta dialettica che farà legittimare l’installazione di una centrale nucleare a 2 kilometri da casa sua… questo già avviene nel settore privato (ci sarà pure una ragione se milioni e milioni di persone si ostinano a mangiare tutti i fine settimana in dei luccicanti e sfavillanti fast-food dove i commessi sono sempre sorridenti, o se milioni e milioni di persone si incollano allo schermo a guardare pupette scosciate e spocciate che piangono lacrime mediocri alla morte di Eluana), ma la logica che viene imposta é di adattare lo stesso sistema a tutte le Università.

E non é tutto. C’é ancora altro e altro ancora, come la masterisation de l’enseignement : c’é molto da dire ma poco di nuovo (per noi italiani) in questo aspetto della riforma. In Francia fino ad ora l’accesso all’insegnamento nelle scuole é regolato sul conseguimento della laurea triennale e sull’iscrizione all’UFM per la preparazione nel mese di aprile del concorso nazionale. Cosa cambia ? La riforma francese vuole adattarsi al modello già in atto in Italia, che prevede l’iscrizione alla SSIS (o SISS non ho mai capito) dopo aver conseguito una laurea quadriennale per il vecchio ordinamento o quinquennale per il nuovo. Prolungamento quindi degli studi per altri 2 anni e sempre meno importanza del concorso nazionale, che diventa (a mio parere) una formalità destinata agli irriducibili.

Potrei continuare e continuare nell’ elenco dei cambiamenti e la cosa che mi impressiona é di quanto siano vicini alle politiche in atto in Italia (almeno sul tema dell’istruzione e di una politica governativa che procede per DECRTI LEGGE… ma questo ci porterebbe troppo lontano nella discussione)...

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